Definizione di “Ernia”

Per ernia si intende la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene, attraverso un orifizio, un canale anatomico o comunque una soluzione di continuo. I termini “visceri” e “viscere” (pluralia tantum) indicano in generale tutti gli organi contenuti in una delle cavità presenti in un organismo. Le cavità in questione sono tre, cerebrale, toracica e addominale, ma sono soggetti a erniarsi soltanto i visceri mobili o quelli colpiti da determinate patologie. Un’ernia particolare è quella che si fa strada in corrispondenza della cicatrice di una pregressa ferita laparotomica; in questo caso si parla di laparocele o di ernia post-laparotomica (incisional hernia per gli autori di lingua inglese).

Le ernie addominali possono essere divise in:

ernie congenite: l’ombelico (passaggio del cordone ombelicale) e il dotto peritoneo vaginale (migrazione del testicolo nello scroto) sono due strutture presenti nel feto che vanno incontro a obliterazione dopo la nascita. Una loro chiusura insufficiente dà luogo alla formazione di ernie dette congenite, rispettivamente:

  • onfalocele e ernia ombelicale neonatale nel caso dell’ombelico;
  • ernia inguinale congenita quando viene impegnato il dotto peritoneo vaginale residuo.

ernie acquisite: sono quelle che si fanno strada attraverso aree di debolezza della parete addominale.

Nel meccanismo patogenetico dell’ernia è necessario che si verifichino due condizioni:

  1. predisponente quale può essere una malformazione o una debolezza congenita della parete o un suo assottigliamento quale si può osservare nelle magrezze costituzionali, nell’età avanzata, in corso di gravidanza;
  2. scatenante dovuta all’aumento della pressione endo-addominale. Responsabili possono essere situazioni patologiche come l’ascite o la bronchite cronica (per i continui colpi di tosse) o la stipsi cronica, ma anche l’obesità, gli sforzi ripetuti o quelli eccessivi.

Il prevalere dei fattori predisponenti o di quelli scatenanti determina la distinzione tra:

  • ernie da debolezza;
  • ernie da sforzo.

In ogni caso i visceri mobili addominali, premendo contro le pareti che li contengono, possono impegnarsi in alcuni orifizi o canali anatomici che servono al passaggio di vasi, nervi o altre strutture e che sono presenti in determinate aree dette, per questo motivo, porte erniarie. Aumenti di pressione intensi (sforzi) o reiterati sulle porte erniarie determinano un cedimento progressivo delle strutture parietali, e quindi anche del peritoneo parietale che riveste la cavità addominale, con formazione di una estroflessione sacciforme nella quale i visceri possono insinuarsi. Aumenti di pressione più modesti o occasionali possono determinare lo stesso effetto quando esercitati su aree indebolite.